RIVIVI CON NOI LA GIORNATAAlcuni momenti della giornata passata con Raffaele per acquisire i fondamenti del Growth Hacking alla #Kokodesign. È tornato in Campania Raffaele Gaito con il suo Workshop sul Growth Hacking per immergersi nel processo di sperimentazione rapida su marketing e prodotto, scoprendo i modi più efficienti di far crescere il tuo business.
Il Growth Hacking è una disciplina moderna che combina marketing digitale, sviluppo prodotto e analisi dei dati facendo leva sul testing continuo.
PROGRAMMA DELL’EVENTO
SABATO 14 APRILE 2018
“Strategia del Growth Hacking applicato alle Aziende”
8 ore / 10,00-19,00 – Break Buffet 60min
Programma sintetico del corso:
• Introduzione al Growth Hacking
• Come nasce, perché e in quale contesto
• Casi studio che hanno reso famoso il Growth Hacking
• Caratteristiche distintive del Growth Hacking
• Miti da sfatare
• Risorse di approfondimento
• Lavorare con un funnel
• Dati, metriche e OMTM
• WOW Moment
• Analisi qualitative e quantitative
• Principi di persuasione
• Il Processo del Growth Hacking
• Lavorare con gli esperimenti
• Canali di acquisizione
CHI PUÒ PARTECIPARE
Possono partecipare al workshop Social Media Manager, Web Marketer, Consulenti aziendali, professionisti del Marketing, Startup, PMI, titolari di Aziende, studenti provenienti da università e scuole, professionisti esterni.
CHI È RAFFAELE GAITO.
Ho sempre pensato che “scrivere la pagina chi sono” fosse una delle cose più difficili nella vita di una persona. La metterei al terzo posto, subito dopo “ritrovare i calzini spaiati” e “finire di leggere Guerra e Pace”.
Visto che questa pagina non dovrebbe essere una copia del Curriculum Vitae o del profilo LinkedIn, mi gioco la carta dello story telling.
Si l’ho detto! Perdonami, ho dovuto usare quella parolina inglese che tanto va di moda, ma sinceramente suonava molto meglio di “lasciatevi raccontare una storia”, frase resa celebre dal noto narratore degli anni ’90, Papà Castoro.
Bando alle ciance, iniziamo!
Salernitano, classe ’84. Cresciuto a camille e robottoni giapponesi.
Da ragazzino ho attraversato tre fasi diverse di cosa-vuoi-fare-da-grande. C’è stata la fase “scienziato”, poi la fase “inventore” e poi quella “scrittore”. Mi piace pensare che il web mi abbia permesso di fare tutte e tre. Più o meno.
Col tempo ho capito che dovevo smettere di cercare una risposta alla domanda “cosa vuoi fare da grande?”. È la domanda ad essere sbagliata.
Secondo Emilie Wapnick, infatti, sono un “multipotenziale“: una persona che ha tanti interessi, ha svolto tanti lavori e che grazie a questo intreccio di conoscenze e passioni sviluppa un incredibile potenziale multidisciplinare che riesce ad applicare, con ottimi risultati, in qualsiasi lavoro o sfida quotidiana.
Per dirla in parole povere: ho bisogno di continui stimoli altrimenti mi annoio.
Penso di aver ricevuto la vena imprenditoriale dai miei nonni che erano commercianti. Da piccolo compravo le bustine di calciatori, le aprivo e poi vendevo le singole figurine ai più grandi, basandomi sulla rarità o fama del calciatore. Mi è sempre piaciuto pensare che quella sia stata la scintilla che abbia fatto iniziare tutto.
Da li, infatti, è stato un crescendo: ho ricevuto il mio primo computer (molto tardi) e a 15 anni ho scritto la mia prima riga di codice, a 17 ho aperto il mio primo blog e a 20 ho lanciato la mia prima azienda. Da allora non mi sono più fermato.
Ho scritto codice per anni, in qualsiasi linguaggio: PHP, Java, Python, C, Javascript, Delphi, Pascal e così via.
Nel frattempo ho preso una laurea con lode in informatica, ma non mi sono mai voluto legare ai soli aspetti tecnici della disciplina. Infatti all’epoca realizzai una tesi sperimentale borderline tra informatica e sociologia sul tema dell’intelligenza artificiale. Era molto prima che l’argomento diventasse di moda e quella mia ricerca poi fu pubblicata in un paper e utilizzata da una delle più grosse multinazionali di videogiochi al mondo.
Ho sempre adorato viaggiare e questo spirito nomade mi ha portato a vivere in tanti posti diversi: Italia, Francia, Islanda, Inghilterra, California più tante piccole tappe in giro per l’Italia e l’Europa.
Mi ritengo fortunato ad aver incrociato sulla mia strada il Growth Hacking. È stata la sintesi perfetta del mio background tecnico, della mia passione per il marketing e della mia propensione al business.
Attualmente cosa faccio?! Beh, ovviamente un bel po’ di cose, altrimenti che multipotenziale sarei!
Sono prima di tutto un imprenditore digitale e ho un paio di iniziative personali. Negli anni ho lanciato decine di prodotti in diversi settori (sia web che mobile) raccogliendo milioni di utenti in giro per il mondo. Allo stesso tempo affianco aziende, startup e professionisti nei loro progetti attraverso la consulenza, la formazione e il coaching.
Li aiuto a capire che marketing e prodotto non sono due cose separate e che nel business devono fidarsi di una sola cosa: i dati!
Credo fortemente nel concetto americano di giveback. Ricordo bene le difficoltà che ho attraversato quando muovevo i primi passi e oggi cerco di dare una mano ai più giovani che vogliono avviare aziende facendo attività di mentoring pro bono.
Ho sempre avuto una passione incredibile per la trasmissione delle conoscenze. Quindi aldilà delle tante attività di formazione e public speaking che faccio in giro per l’Italia, investo parecchio sull’evangelizzazione e la sensibilizzazione verso il digitale attraverso blog, video e tanti contenuti sui social media.
A fine 2017 ho pubblicato il mio primo libro, edito da Franco Angeli, dal titolo “Growth Hacker. Mindset e strumenti per far crescere il tuo business“.
Beh, poi nel tempo libero mi alleno per diventare Batman, ma questa è tutta un’altra storia…
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